Promozione della salute neonatale in Nepal per le caste piu’ povere della popolazione locale

ANT, attiva in Nepal da vari anni, intende continuare il suo lavoro di creazione di una funzionante rete neonatale negli ospedali del paese attraverso il sostegno ad un ospedale senza fini di lucro (il Siddi Memorial Hospital) che da molti anni offre assistenza gratuita alle persone piu’ povere del Nepal, in particolare agli appartenenti alla casta degli “intoccabili”, che purtroppo fa molta fatica ad avere accesso alle cure degli ospedali pubblici nel paese. Questo ospedale, sostenuto unicamente da donazioni private e dal lavoro di volontari, ha una buona assistenza pediatrico-neonatale, ma necessita di sostegno nei campi molto specialistici della terapia respiratoria neonatale, della cura dell’ittero patologico, dell’ipotermia e del controllo infettivo. Il progetto verra’ esteso anche ad altri 4 ospedali pubblici che lavorano in partnership con il Siddi Memorial Hospital per la cura delle persone che non possono permettersi i seppur bassi costi del sistema sanitario pubblico.

Il progetto si realizzerà in 5 strutture ospedaliere del Nepal:

1. Il Siddhi Memorial Hospital (SMH), Bhartpur (anche partner locale del progetto)
2. Mid Western Regional Hospital, Surkhet
3. Dadeldhura Sub Regional Hospital, Dadeldhura
4. Narayani Sub Regional Hospital, Parsa
5. Rapti Sub Regional Hospital, Dang

Il progetto intende realizzare le seguenti attivita’:

1) Completamento di tutti i documenti necessari all’inizio del progetto

Prima di iniziare tutte le attivita’ previste nella proposta progettuale, verra’ realizzato con ciascuna struttura beneficiaria un MOU – Memorandum of Understanding – che rendera’ esplicito e chiarira’ tutti gli aspetti di gestione del progetto con il partner ed i beneficiari locali, in particolar modo la sostenibilita’ nel tempo ed il passaggio di consegne di tutte le attrezzature dopo la conclusione delle attivita’ del progetto. Tale MOU assicura anche una adeguata e continua assistenza di tipo tecnico nel corso degli anni a venire. Infine, tale documento e’ la base per la realizzazione di un monitoraggio continuo degli ospedali da parte di ANT nel tempo (anche vari anni) che permette una valutazione molto ampia e affidabile dei risultati raggiunti dal progetto

2) Donazione di macchinari essenziali per le cure neonatali intensive

La lista dei macchinari neonatali per cui e’ previsto l’acquisto in questa proposta progettuale e’ stata stilata in pieno accordo e dopo una discussione con il partner locale del progetto. I macchinari essenziali per il raggiungimento degli obiettivi del progetto verranno ordinati in Vietnam, alla ditta MTTS di Hanoi, e poi trasportati in Nepal via nave fino in India (sdoganamento a Mumbai) e poi via terra in Nepal, dove al confine verra’ fatto lo sdoganamento vero e proprio (i macchinari sono importati in piena esenzione da tasse e dazi doganali) e da qui fino a ciascuna struttura beneficiaria.
In generale, ciascun ospedale ricevera’: 2 macchine CPAP, 2 fototerapie Overhead a luci LED, 1 Firefly (fototerapia portatile a luci LED), 2 Infant Warmer, 1 lightmeter, 2 pompe di suzione, 2 ambu bags, un sistema completo per il controllo infettivo (Optima alchol gel) e un kit infermieristico per le terapie (composto da berrettini neonatali, mascherine per la fototerapia, cannule di varia misura per la CPAP e cosi via). Ciascun macchinario avra’ anche una batteria esterna, cosi che possa funzionare anche se manca l’elettricita’ nella struttura medica per un lungo periodo di tempo.

3) Trasporto, installazione dei macchinari e formazione tecnica all’uso

I macchinari verranno trasportati individualmente in ciascun ospedale, e verranno installati da tecnici specializzati della ditta MTTS. A tale installazione seguira’ un corso di formazione, della durata di 2 giorni lavorativi, rivolto a tutti i dottori, infermiere e ingegneri biomedici operanti nella struttura, sull’uso, manutenzione e pulizia nel tempo dei macchinari donati dal progetto. La formazione sara’ pratica, partecipativa e a tale momento di capacity building parteciperanno tutti i dottori e le infermiere del reparto, e i tecnici della struttura ospedaliera. Il corso comprendera’ inoltre momenti di verifica pratica, sessioni di domande e risposte e simulazioni pratiche di piccoli interventi.

4) Formazione intensiva di tipo clinico

In concomitanza con la donazione dei macchinari medici, verra’ anche organizzata una formazione intensiva del personale medico ed infermieristico degli ospedali beneficiari di tipo clinico. La formazione clinica avra’ la durata di 5 giorni lavorativi, e verra’ completata immediatamente prima dell’installazione dei macchinari, cosi che questi potranno essere utilizzati immediatamente dopo la loro installazione. A questa formazione parteciperanno 1 dottore e 1 infermiera di ciascun ospedale beneficiario dell’iniziativa, presso il Western Regional Hospital di Pokhara, che e’ il centro di formazione nazionale in tema di neonatologia creato da ANT in Nepal. Tale corso di formazione affrontera’ (una giornata per ciascun argomento) i 5 tempi piu’ importanti della cura neonatale nei paesi a basse risorse, cioe’ la terapia respiratoria, la cura dell’ittero, la gestione del neonato patologico, l’ipotermia e la rianimazione e il controllo del rischio infettivo. Anche in questo caso, la formazione sara’ pratica, di alta qualita’, partecipativa e che unira’ la metodologia della lezione frontale a quella del lavoro di gruppo, dello studio del caso clinico e della presentazione tra colleghi. I formatori per questo ciclo saranno scelti tra i formatori nazionali che ANT ha contribuito a formare nel corso degli ultimi anni di operazione in Nepal (uno dei formatori sara’ un dottore, e un altro sara’ un infermiera neonatale)

5) Formazione internazionale alla qualita’ del servizio, e alla applicazione dei protocolli OMS in ambito neonatale.

La formazione clinica di base sara’ in grado di offrire al personale nepalese degli ospedali beneficiari le basi per poter diagnosticare, e poi curare con i macchinari forniti dal progetto, le principali patologie neonatali piu’ comuni nei primissimi giorni di vita. Tale formazione, pero’, non e’ sufficiente per un servizio neonatale di alta qualita’, in quanto la medicina e’ un campo del sapere umano in rapido mutamento, e regolarmente i protocolli internazionali vengono modificati e aggiornati alle piu’ recenti scoperte della medicina e studi internazionali. E’ quindi essenziale affiancare la formazione realizzata in loco con una formazione piu’ specialistica sulla conoscenza e applicazione dei protocolli internazionali in neonatologia. Tale formazione dovra’ essere fornita da esperti nel settore, cioe’ dottori e infermiere volontari dal reparto di neonatologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento. Inoltre, oltre all’approfondimento sulle tematiche piu’ complesse e moderne della neonatologia, tale formazione servira’ anche a introdurre al personale sanitario nepalese il cosiddetto “modello trentino”, che ha assicurato il fatto che la neonatologia di Trento sia risultato il migliore reparto in Italia per moltissimi anni. Questo modello prevede una limitazione degli interventi invasivi e ad alta tecnologia, e favorisce invece interventi piu’ legati all’aspetto umano e relazionale della terapia, per esempio incoraggiando la presenza in unita’ neonatale delle madri, e al rapporto stretto tra operatori e pazienti.
Infine tale formazione sara’ essenziale anche per un’altra importante dinamica: l’integrazione tra i reparti di pediatria e di neonatologia. Infatti, in Nepal, non esiste la figura del neonatologo vero e proprio, ma solo quella del pediatra che si occupa di neonatologia. Questa situazione genera tutta una serie di problematiche in varie aree di intervento, in particolare nella relazione in campo chirurgico. E’ infatti necessario che i due reparti lavorino perfettamente in sintonia, per far si che la pediatria supporti in pieno la neonatologia nella diagnosi, nella cura e nel trasferimento dei neonati, in particolar modo quelli con le patologie complesse (pensiamo, per esempio, a quelle cardiache, o alle malformazioni congenite, ai problemi agli occhi causati dall’eccessivo uso di ossigeno, e cosi via). L’associazione Chirurgia Pediatrica ONLUS, di Trento, esperta di questo settore nell’ambito dei paesi in via di sviluppo, supportera’ la preparazione di questa missione formativa, sostenendo e aiutando la preparazione di tutto il materiale formativo da utilizzare durante la missione.
La formazione durera’ 5 giorni lavorativi, verra’ realizzata presso la sede del partner locale, e vedra’ la partecipazione di due medici volontari dal Trentino.

6) Raccolta dati

In ciascun ospedale beneficiario, verra’ impostata e realizzata una raccolta dati dettagliata che prevede la raccolta regolare di dati per ciascun neonato che utilizza le tecnologie donate dal progetto. I dati includeranno tutti i dettagli utili alle analisi, quali eta’, peso alla nascita, sesso, eta’ gestazionale, diagnosi, durata della cura, risultato finale e cosi via. Tali dati verranno inseriti in un database excel, una volta raccolti, ed analizzati attraverso programmi statistici medici per una valutazione degli outcome clinici del reparto. Tali risultati verranno discussi con il personale del reparto e la direzione dell’ospedale, in quanto essi potranno generare un miglioramento della qualita’ del servizio nel tempo. Inoltre, durante le visite di follow up, oltre a periodi di accompagnamento pratico degli ospedali locali (secondo la nota e utilissima tecnica del coaching), verranno anche realizzate delle sessioni di “focus group interview”, nel quale il personale ospedaliero potra’ discutere le attivita’ del programma, valutarne i successi e le difficolta’ e decidere insieme nelle future modalita’ di miglioramento del servizio.

7) Analisi e diffusione dei risultati

I dati raccolti verranno analizzati in maniera scientifica (secondo i piu’ moderni principi epidemiologici) ed un rapporto finale verra’ presentato sia al donatore, che alle autorita’ del ospedale e sanitarie (locali e nazionali). Questi rapporti finali sono molto importanti per valutare l’iniziativa, per capire cosa abbia funzionato nel progetto, e cosa no, ma soprattutto per convincere il governo nazionale e locale che un investimento nella salute neonatale e’ possibile e genera dei risultati di lungo periodo molto importanti.
Se si riterra’ che questi dati siano molto rilevanti, si cerchera’ di pubblicarli in riviste internazionali di medicina, per essere messe a disposizione della comunita’ scientifica internazionale. Per questo motivo, indipendentemente dalla possibile pubblicazione, tutti i protocolli di raccolta dati verranno formalizzati, verranno sottoposti all’approvazione del comitato etico di ciascun ospedale beneficiario, e per ciascun neonato verra’ richiesto consenso scritto alla raccolta dati (che rimarra’, comunque, anonima).

8) Corso di formazione ai temi della cooperazione internazionale in Trentino

Verranno organizzati 3 incontri della durata di 3 ore ciascuno sul territorio trentino per sensibilizzare la popolazione ai temi della cooperazione internazionale e delle disuguaglianze Nord Sud del Mondo.

 

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